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Il sole blu

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B&b al porto

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Bb.intrabartolo

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Bellatrapani

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La giara***

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La baronia

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Bed and breakfast delle palme

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Al giardino di franco

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Al giardino di franco

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Siti archeologici della provincia di Trapani

Trapani

Erice, Segesta, Mozia, Marsala e Selinunte. Millenni di storia sono racchiusi tra le coste della più grande isola del Mediterraneo ed il miglior modo per fare un salto nel passato è visitare i numerosi siti archeologici disseminati in tutta la regione.
In particolar modo nella provincia di Trapani si trovano alcuni tra i siti più importanti dell’isola.

Partendo da nord troviamo per prima la cittadina di Erice, che domina il promontorio di Trapani e la Sicilia occidentale.

Qui il tempo sembra essersi fermato per mantenere intatto lo splendore dei secoli passati, secoli che hanno visto l’avvicendarsi di civiltà fiorenti come quella troiana, quella cartaginese e quella romana, poi ancora dominata dagli arabi, dai normanni e dagli spagnoli con Federico d’Aragona.
Le tracce di questo glorioso passato possono essere ripercorse visitando le antiche mura ciclopiche di epoca fenicio-punica (VIII-VII secolo a.C.), il castello normanno di Venere, edificato nel XII secolo sui resti del tempio romano di Venere Ericina, le Torri medievali del Balio o il quartiere spagnolo.

Inoltrandoci nell’entroterra, tra Alcamo e Salemi troviamo l’antica città di Segesta che sorge sul Monte Barbaro, nel comune di Calatafimi Segesta.

L’area archeologica di Segesta comprende un grande tempio dorico (V secolo a.C.) mantenutosi in buone condizioni e recentemente restaurato, un teatro parzialmente ricavato dal fianco di una collina (II secolo a.C.), il santuario di Contrada Mango (VI secolo a.C.), le mura di cinta con la celebre Porta di Valle, la “Casa del Navarca” edificio decorato con la prora di una nave e numerosi monumenti di epoca medievale come il castello e la moschea.

Nella laguna dello Stagnone, a nord di Marsala, si trova l’isoletta circolare di San Pantaleo, su cui sorgeva l’antica città fenicio-punica di Mozia (o Mothia).

La creazione del primo nucleo abitativo avvenne intorno al VII secolo a.C. e risalgono più o meno a questo periodo i resti di un antico santuario a tre navate, della necropoli, del tofet, del centro abitato, della piscina sacra detta Kothon e della cosiddetta “Casa dei mosaici” con il pavimento mosaicato su cui è rappresentata la lotta tra vari animali. Tutto il perimetro dell’isola era cinto da una muraglia intervallata dalla Porta Est e dalla Porta Nord, ancora visibili.

Marsala, famosa per l’omonimo vino e per lo Sbarco dei Mille garibaldini, sorge sulla città punica di Lilibeum.

Quando Mozia venne distrutta da Dionisio I, tutti gli abitanti dell’isola si rifugiarono sul litorale antistante fondando la città di Lilibeo e dotandola di possenti mura perimetrali visibili solo in parte. Tra i reperti archeologici venuti alla luce da recenti scavi, ancora in corso d’opera, si possono osservare una porta con due torri, alcune domus, le terme risalenti al III secolo a.C., alcuni mosaici, resti di strade lastricate e una necropoli caratterizzata dall’ipogeo di Crispia Salvia, una camera funebre sotterranea riccamente decorata.

Infine Selinunte, città fondata dai Dori intorno al VII secolo a.C.

Il Parco Archeologico di Selinunte è suddiviso in diverse aree: la collina Gaggera su cui sorge il Santuario della Malophoros; l’Acropoli con i maestosi templi dorici dedicati ad Hera, Atena e Dioniso; la collina Mannuzza che ospita l’abitato antico; la collina orientale con numerosi templi ed, infine, la Necropoli dalla quale sono emersi sarcofagi, corredi funerari, vasi e ceramiche a figure nere e rosse.

A circa 13 km da Selinunte si possono ammirare le “Cave di Cusa”, ovvero un agglomerato di grandi cave di pietra da cui veniva estratto il materiale per le costruzioni di Selinunte.