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Teramo e il suo passato di città romana

Teramo

I resti dell’antica Interamnia Praetutiorum. Teramo è una delle quattro province dell’Abruzzo ed è la terza città più popolosa della regione.
Le sue origini sono antichissime e grazie a numerosi scavi archeologici vi sono state rinvenute importanti tracce di insediamenti risalenti anche al I millennio a.C., tuttavia, Teramo, o meglio Interamnia Praetutiorum, ebbe il suo periodo d’oro in epoca romana, a partire dal V secolo a.C.

Nell’area occidentale dell’insediamento romano, nei pressi del Duomo di Teramo, si trovano gli edifici maggiormente conservati, ovvero il teatro e l’anfiteatro.
Il teatro risale al II secolo d.C. ed è molto ampio, poteva contenere, infatti, fino a 3000 spettatori. Nonostante il teatro sia stato utilizzato come cava durante il Medioevo, esso conserva ancora due delle arcate in travertino che formavano il perimetro della cavea e quattordici gradini che costituivano parte della gradinata.

A pochi metri dal teatro, dirigendosi verso ovest, si trovano i resti dell’anfiteatro di età imperiale risalente probabilmente al I secolo d.C. Questo edificio, anch’esso manomesso e sfruttato per la costruzione di altri edifici, è di forma ellittica ed è di dimensioni più modeste rispetto al teatro. Gli studiosi ipotizzano che la struttura sia stata utilizzata negli anni come fortilizio in quanto, sul suolo dell’anfiteatro, sono stati scoperti cunicoli che avevano probabilmente uno scopo militare.

A pochi metri dal Duomo, in Corso Cerulli, si trova anche lo storico Palazzo Savini, edificato nei primi anni del XIX secolo sopra i resti di un vecchio carcere che a sua volta era stato costruito sulle rovine di una casa di età repubblicana, la cosiddetta Domus del Leone. Gli scavi archeologici del secolo scorso hanno riportato alla luce i ricchissimi pavimenti a mosaico di questa domus patrizia ed in particolar modo il Mosaico del Leone risalente al I secolo a.C. Questo mosaico, di inestimabile valore, rappresenta un leone in posizione di attacco che con la zampa anteriore ghermisce un serpente, il quale a sua volta afferra con le sue spire una zampa del leone.

Oltre a questi importanti ritrovamenti, gli archeologi hanno rintracciato anche numerose tombe ed in particolar modo la Necropoli di Ponte Messato.
I materiali recuperati nelle necropoli sono visibili oggi all’interno dell’interessantissimo Museo Archeologico “Francesco Savini” di Teramo.