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Conoscere la storia di Trento attraverso i suoi luoghi

Trento

Da città romana a provincia autonoma. Le origini della città di Trento vanno ricercate indietro nel tempo fino all’Età del ferro, quando i Reti si stanziarono tra il Trentino ed il Tirolo. Durante il I secolo a.C. Trento, ribattezzata Tridentum, divenne un accampamento militare romano e più tardi fu trasformata in “municipium”. In seguito al declino dell’Impero Romano, la città si affermò come centro economico, commerciale e militare del Trentino e non perse mai tale primato.

L’antica Tridentum romana è ancora visibile nel sottosuolo del centro storico della città. Tra i resti archeologici di maggior interesse vi sono “Porta Veronensis”, che si trova sotto la moderna torre civica e rappresentava l’ingresso alla città; lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas con strade lastricate, domus con mosaici ed i resti di una torre; lo spazio che si trova in corrispondenza di Palazzo Lodron in cui si possono ammirare una strada, i resti di una torre, una casa e persino una bottega vinaria oltre ad una porzione quasi intatta di cinta muraria; la Basilica Palocristiana che si estende sotto il Duomo ed infine la Villa Romana di Via Rosmini con il suo preziosissimo mosaico.

Nel 982 Trento entrò a far parte del Sacro Romano Impero Germanico ed intorno all’anno 1000 divenne un Principato Vescovile.
Durante il Medioevo, la città subì importanti modifiche a partire dall’istituzione della prima Diocesi e della cattedrale di San Virgilio. La cattedrale (XIII secolo) si trova nella bellissima Piazza del Duomo e conserva le spoglie di San Virgilio e di quasi tutti i vescovi della città. In Piazza Dante, invece, si innalza la coeva Abbazia di San Lorenzo con l’interessante abside in stile romanico. Risalgono a questo periodo anche il monumentale Castello del Buonconsiglio (XIII secolo), dimora dei principi vescovi della città, e la Torre Civica (IX) di Piazza Duomo con il suo grande orologio che guarda in tutte le direzioni.

Nel 1545, per la sua posizione a metà strada tra Roma e la Germania, Trento fu scelta da papa Paolo III per ospitare il XIX Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, ovvero il Concilio di Trento, che portò alla Controriforma come reazione al diffondersi del calvinismo e del luteranesimo. Durante i diciotto anni del concilio, il capoluogo del Trentino visse un fulgido periodo di cambiamenti e trasformazioni urbanistiche e sociali. Alcune testimonianze iconografiche del Concilio sono visibili oggi all’interno del Museo Diocesano Tridentino che si trova nel Palazzo Pretorio, mentre Palazzo delle Albere e Palazzo Lodron (sede del T.A.R. di Trento) furono eretti proprio in tale periodo.

L’esempio più significativo del Barocco nella città di Trento è Palazzo Larcher Fogazzaro, su Largo Carducci. Risalgono al 1700 anche le bellissime chiese dell’Annunziata, di San Francesco Saverio, la Chiesa del Suffragio ed anche Palazzo Trentini, sede del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, nonché la spettacolare Fontana del Nettuno di Francesco Antonio Giongo.

Nel 1816 Trento tornò a far parte dell’Impero Asburgico ed attraversò nuovamente un periodo di grandi rinnovamenti soprattutto grazie alla costruzione della Ferrovia del Brennero e alla modifica del corso del fiume Adige. Durante questo momento di trasformazioni furono costruiti il Palazzo di Giustizia, la Banca Austro-Ungarica, la stazione ferroviaria e Palazzo Thun assunse il suo assetto odierno.

Il periodo delle guerre mondiali fu per Trento, come per tutte le zone di confine, un’epoca di distruzione e rovina. Molti dei forti costruiti durante le guerre, e che fanno parte del complesso “Fortezza di Trento” sono tuttora visibili: Forte Bus De Vela, Forte Doss di Sponde, Forte Romagnano, ecc..
Nel 1919 con il Trattato di Saint Germaine, che sanciva la fine del primo conflitto mondiale, Trento fu annesso all’Italia e alla fine della seconda grande guerra il Trentino ottenne la sua autonomia.